I Vitigni
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Fiano di Avellino
Fiano di Avellino
La presenza del Fiano in Irpinia risale ad epoche antiche. Secondo alcuni studiosi è di origine ellenica (importato dalla regione ‘Apia’, di provenienza dei coloni greci). Secondo altri è di origine italica, portato in Irpinia da popolazioni provenienti dalla Alpi Apuane. Anche sul nome ci sono varie ipotesi. Oltre a quelle che lo legano alla sua origine, vi è la locuzione Vitis Apina nel senso di ‘dolce profumo che attira le api’.
Nel tempo da Vitis Apiana, poi Afiana e infine Fiano. Il territorio irpino, con le sue aspre colline, i suoli vulcanici e argillosi e le decise escursioni termiche rappresenta il contesto ideale per valorizzarne l’alto tenore zuccherino e l’elevata acidità.
Caratteri varietali: foglia di media grandezza, di forma trilobata e di colore verde prato; grappolo spargolo, dalla forma conico-piramidale, di dimensioni medio-piccole; acino di piccole dimensioni, ellittico; buccia resistente, con scarsa pruina, dal tipico colore giallo-dorato.
Nel tempo da Vitis Apiana, poi Afiana e infine Fiano. Il territorio irpino, con le sue aspre colline, i suoli vulcanici e argillosi e le decise escursioni termiche rappresenta il contesto ideale per valorizzarne l’alto tenore zuccherino e l’elevata acidità.
Caratteri varietali: foglia di media grandezza, di forma trilobata e di colore verde prato; grappolo spargolo, dalla forma conico-piramidale, di dimensioni medio-piccole; acino di piccole dimensioni, ellittico; buccia resistente, con scarsa pruina, dal tipico colore giallo-dorato.
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Aglianico
L’Aglianico (Vitis Hellenica) è il vitigno a bacca nera più diffuso in Campania. Le sue origini (ed il suo stesso nome) risalgono agli insediamenti della Magna Grecia nel Sud Italia, intorno al VII-VI secolo a.C. Si adatta bene a differenti suoli ma esprime il meglio di sé su terreni collinari vulcanici, argillosi e calcarei. È un vitigno complesso da gestire, con un lungo ciclo di maturazione e caratteri varietali di particolare delicatezza.
Si vendemmia tardi, generalmente dalla seconda metà di ottobre e fino a metà di novembre. Caratteri varietali: foglia medio-piccola, allungata, di forma pentagonale e di colore verde scuro; grappolo di forma cilindrica o conica, di dimensioni medio-piccole, compatto; acino di dimensioni medio-piccole, di forma sferica; buccia molto sottile e delicata, ricca in pruina, dal caratteristico colore blu-nero.
Si vendemmia tardi, generalmente dalla seconda metà di ottobre e fino a metà di novembre. Caratteri varietali: foglia medio-piccola, allungata, di forma pentagonale e di colore verde scuro; grappolo di forma cilindrica o conica, di dimensioni medio-piccole, compatto; acino di dimensioni medio-piccole, di forma sferica; buccia molto sottile e delicata, ricca in pruina, dal caratteristico colore blu-nero.
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Greco di Tufo
Il vitigno Greco è l’espressione moderna degli antichi vitigni autoctoni di origine ellenica che l’Irpinia ha saputo conservare e valorizzare nei secoli. Plinio il Vecchio, nella celebre Naturalis Historia (risalente a prima del 79 d.C.), nel libro XIV, interamente dedicato alla vite e al vino, così parla del vitigno Greco: «In verità il vino Greco era così pregiato, che nei banchetti veniva versato solo una volta».
Caratteri varietali: foglia piccola, pentalobata e di colore verde scuro; grappolo medio-grande, allungato, dalla caratteristica suddivisione in due ali gemelle; acino di dimensioni medio-piccole, di forma ellissoidale; buccia molto pruinosa, dal tipico colore verde-giallastro che tende a divenire ambrato se a lungo esposto al sole.
Caratteri varietali: foglia piccola, pentalobata e di colore verde scuro; grappolo medio-grande, allungato, dalla caratteristica suddivisione in due ali gemelle; acino di dimensioni medio-piccole, di forma ellissoidale; buccia molto pruinosa, dal tipico colore verde-giallastro che tende a divenire ambrato se a lungo esposto al sole.
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Falanghina
La Falanghina, con l’Aglianico, è uno dei più antichi vitigni autoctoni campani, giunto a noi dai coloni greci. Il suo nome deriva dal greco “falangos” (la falanga, ovvero il palo di sostegno cui il vitigno era legato). La Falanghina (la vite sorretta da pali) ha vissuto lunghi secoli di quasi abbandono, rischiando l’oblio, prima di essere riscoperta e valorizzata a partire dagli anni ’60 del 900, anche grazie al fatto di essere uno dei pochi vitigni non attaccati dalla temibile fillossera.
Caratteri varietali: foglia media o piccola, cuneiforme, trilobata e di colore verde chiaro; grappolo medio, cilindrico (o conico), allungato e spesso con un’ala più corta; acino di dimensioni medie, sferico; buccia spessa e consistente, con buona presenza di pruina, dal colore grigio-giallastro.
Caratteri varietali: foglia media o piccola, cuneiforme, trilobata e di colore verde chiaro; grappolo medio, cilindrico (o conico), allungato e spesso con un’ala più corta; acino di dimensioni medie, sferico; buccia spessa e consistente, con buona presenza di pruina, dal colore grigio-giallastro.
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Piedirosso
Il Piedirosso (nel dialetto napoletano “O per ‘e palummo” ossia “piede di colombo”) è un antico vitigno autoctono campano, a bacca nera, diffuso solo in ambito regionale, tipicamente nell’areale del Vesuvio, secondo solo all’Aglianico per estensione. È un vitigno molto vigoroso, con un maturazione medio-tardiva che si colloca nei primi 20 giorni di ottobre.
Caratteri varietali: foglia media, trilobata o pentalobata, di colore giallastro o verde chiaro; grappolo medio-grande, tozzo, tronco-piramidale, spargolo, con il peduncolo e il raspo dal caratteristico colore rossastro che danno origine al nome stesso del vitigno giacché lo fanno assomigliare alla zampetta di un colombo; acino di dimensioni medio-grandi, perfettamente sferico; buccia spessa e consistente, ricca di pruina, dal colore rosso-violaceo.
Caratteri varietali: foglia media, trilobata o pentalobata, di colore giallastro o verde chiaro; grappolo medio-grande, tozzo, tronco-piramidale, spargolo, con il peduncolo e il raspo dal caratteristico colore rossastro che danno origine al nome stesso del vitigno giacché lo fanno assomigliare alla zampetta di un colombo; acino di dimensioni medio-grandi, perfettamente sferico; buccia spessa e consistente, ricca di pruina, dal colore rosso-violaceo.
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Coda di Volpe
Coda di Volpe
Il Caprettone (o Crapettone) è un antico vitigno autoctono campano, a bacca bianca, caratteristico delle aree vesuviane, noto anche come Coda di Volpe del Vesuvio. Il nome deriva dalla forma particolare del grappolo, bassa e tozza, che può ricordare la barbetta della capra. È un vitigno molto vigoroso, dalla straordinaria mineralità e dalla contenuta acidità che arriva a maturazione a partire dalla seconda metà di settembre.
Caratteri varietali: foglia grande, pentalobata, di colore verde chiaro; grappolo di grosse dimensioni, spargolo, con bacche dalla forma allungata, simili ad olive; acino di dimensioni medio-grandi, perfettamente sferico; con bucce consistenti, giallastre e pruinose.
Caratteri varietali: foglia grande, pentalobata, di colore verde chiaro; grappolo di grosse dimensioni, spargolo, con bacche dalla forma allungata, simili ad olive; acino di dimensioni medio-grandi, perfettamente sferico; con bucce consistenti, giallastre e pruinose.
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